MOUNTAIN BIKE ORIENTAMENTO

 

Metti un mountain-bike, una bussola ed una cartina, tanta voglia di sport e natura, il desiderio di scoprire nuove sensazioni alla ricerca di percorsi ed emozioni sempre diverse. Sta tutto qui il fascino e la novità della disciplina del mountain-bike orientamento, un modo tutto nuovo di divertirsi con la fedele "due ruote" e di immergersi nel cuore nascosto della natura alla ricerca delle fatidiche "lanterne", i punti di controllo che contraddistinguono il giusto percorso.

Ma cos’è il mountain-bike orientamento? Il nome stesso rivela il felice connubio tra la pratica del mountain-bike, ormai diffusa anche nelle nostre valli e sulle nostre montagne del Triveneto, e lo spirito dell’orienteering, ossia la ricerca, nel minor tempo possibile, del giusto percorso in un ambiente naturale nascosto, contraddistinto da punti di controllo (lanterne), che devono essere correttamente individuati e riconosciuti.

Una specialità che sta trovando nuovo interesse ed impulso da quando nel 1996 la Federazione Internazionale IOF, ha riconosciuto ufficialmente questa disciplina accanto ai più noti corsa orientamento e sci-orientamento, e che ora si sta rapidamente diffondendo oltre che nei Paesi Scandinavi in Europa Centrale, e soprattutto in Francia e Repubblica Ceca.Le doti che un biker-orientista deve possedere sono sicuramente una discreta pratica con la mountain-bike, ma è altresì necessaria una minima conoscenza orientistica, almeno per saper leggere ed interpretare al meglio la cartina di gara e per utilizzare con padronanza la bussola. Esistono tuttavia nel mountain-bike orientamento, come in tutte le specialità dell’orientamento, diverse categorie sia in base all’età che al grado di capacità tecnico-atletica.

Si può quindi dire che ci sia spazio per tutti in questa nuova disciplina, sia per il classico "ciclista della domenica", sia per il perfetto biker che voglia provare qualcosa di nuovo ed emozionate.

Una caratteristica fondamentale per il mountain-bike orientamento è sicuramente l’aspetto della sicurezza e del rispetto ecologico. Il fatto che sia obbligatorio, a pena di squalifica, percorrere esclusivamente sentieri o strade segnate in cartina, evitando tagli o scorciatoie nel bosco, impedisce pericolose ed azzardate manovre da parte del biker, e consente un rispetto praticamente integrale del territorio e della natura nella quale la competizione si svolge, elemento quest’ultimo di fondamentale importanza per gli amanti dell’orienteering.

Per quanto riguarda le dimensioni del fenomeno mountain-bike orientamento in Italia ed in Triveneto possiamo sicuramente affermare che la Federazione Italiana Sport orientamento è stata la prima in assoluto ad aver adottato un chiaro e preciso regolamento tecnico ed organizzativo, ed ad aver creato, grazie anche ad un corso svoltosi a Lavarone, uno staff di tecnici, tracciatori ed organizzatori ben preparati ed istruiti.

Accanto a questa base fondamentale nel corso del 1998 si è svolto il primo Circuito di Coppa Italia (con cinque tappe due in Veneto, una in Friuli, una in Trentino ed una in Alto Adige), mentre nel settembre 1999 al Lago di Santa Colomba in Val di Cembra in Trentino si è svolta la seconda edizione dei Campionati Italiani, con la presenza di anche di atleti austriaci e germanici.

La Federazione Italiana Sport Orientamento sta cercando di far crescere e sviluppare il movimento di base, di far conoscere il più possibile, anche attraverso una serie di competizioni e circuiti promozionali, questo nuovo modo di andare con il mountain-bike, riscoprire la natura nei suoi lati più nascosti anche attraverso la bicicletta, il tutto naturalmente con cartina e bussola.