SCI ORIENTAMENTO

 

Notizie storiche.

Le prime manifestazioni di sci-orientamento nacquero alla fine del secolo scorso in Norvegia, allorché un gruppo di appassionati pensò bene di mettere alla prova l'abilità dei concorrenti nel muoversi lungo le foreste scandinave con l'aiuto di carte topografiche, seguendo le tracce lasciate nella neve dalle slitte che trainavano i tronchi per farne legname. Da allora sono passati più di 100 anni e molte cose sono cambiate, a cominciare dall'attrezzatura e dalla precisione delle carte topografiche. Come si può ben immaginare lo sci-orientamento è disciplina tipicamente scandinava, dato che in questi terreni la neve rimane al suolo per lunghi mesi, da ottobre ad aprile, e quindi lo sci diventa un mezzo di spostamento prima ancora che un evento sportivo. Tra le nazioni forti, oltre a Norvegia, Finlandia e Svezia, sono da citare anche la Russia e l'Italia. Degne di menzione sono anche le nazioni del Centro Europa, Svizzera e Austria, mentre oltre Oceano praticano questa disciplina in Australia, Canada e Nuova Zelanda.

Il ruolo dell'Italia, pur in presenza di un numero di praticanti piuttosto ristretto, è di primo piano, grazie alla presenza di un grande campione, tal Nicolò Corradini di Castello di Fiemme, che per ben 3 volte è riuscito ad aggiudicarsi il titolo di campione del mondo. Come sovente accade in tanti altri sport, il nostro Paese, pur in assenza di un movimento molto ampio e di grosse disponibilità economiche, ha saputo crearsi una solida reputazione, che la pone in posizione di tutto rilievo in campo internazionale. Tanto è vero che per ben 2 edizioni, nel 1984 prima e nel 1994 poi, sull'altopiano di Lavarone e in Valle di Non, nel Trentino, l'Italia si è vista assegnare l'organizzazione dei Campionati del Mondo.

Come si pratica

Il punto di partenza è lo sci di fondo, con le sue tecniche e la sua attrezzatura. Quello che cambia ed è sostanziale, è che il concorrente viene mandato lungo una rete di piste battute nei boschi alla ricerca di alcuni punti di controllo che si ritrova segnati sulla carta di gara e posizionati sul terreno con la classica "lanterna" bianca e arancione. Per poter leggere la carta mentre scia e poter avere quindi le mani libere, il concorrente dispone di un leggio che viene fissato al petto con delle cinghie. Il leggio è girevole, con la bussola incorporata, tanto che ad ogni cambio di direzione è opportuno ruotare in senso opposto la carta, così da essere sempre orientati e poter leggere la successione dei bivi e degli incroci sul terreno, così come appaiono sulla carta. Non bisogna tuttavia farsi spaventare dal fatto che le piste per lo sci-orientamento non siano tutte lisce e piatte come nello sci di fondo. In realtà lo sci-o è una disciplina alla portata di tutti, che permette anzi di raggiungere una buona padronanza dello sci, abituando il fisico e la mente ad essere più reattivo e ad adeguarsi ad ogni tipo di terreno.

La formula di gara consiste nella ricerca di alcuni punti di controllo, collocati obbligatoriamente lungo la pista, che il concorrente deve trovare nel minor tempo possibile e scegliendo il percorso che ritiene più congeniale. La difficoltà è riposta nel fatto che le piste preparate sul terreno sono molteplici, tanto che il concorrente si trova di fronte ad una vera e propria ragnatela, riportata con precisione anche sulla carta, attraverso la quale deve districarsi. Il passaggio al punto di controllo viene testimoniato dalla punzonatura, che consiste nel vidimare il cartellino di controllo, in dotazione a ciascuno, con una punzonatrice di plastica che ha dei chiodini che lasciano un'impronta. La sequenza dei passaggi è obbligatoria e chi pensa di approfittare cambiando l'ordine di frequentazione viene squalificato.

Cosa conta dunque alla fine? L'abilità sugli sci o la lettura della carta?

Rispetto alla corsa nei boschi lo sci-orientamento presenta meno difficoltà, perché prima o poi il punto, situato lungo la pista, si trova. La difficoltà, dopo aver imparato quelle alcune nozioni di lettura della carta, sta proprio nel coniugare al meglio la capacità di stare sugli sci con l'abilità nel leggere la carta. Più riusciamo a memorizzare del nostro percorso e meno saremo costretti a rallentare o fermarci a guardare la carta.

Lo sci-orientamento si pone quindi come un modo nuovo e più gratificante di andare con gli sci, alla portata di tutti. Nelle competizioni stesse, accanto al grande campione, si cimentano anche i turisti, con meno velleità, ma con l'uguale tenacia e determinazione di arrivare al ritrovamento della lanterna, cosa di per sé gratificante perché mette alla prova il concorrente con sé stesso, con i suoi timori e con le sue esitazioni. In poche parole e ripetendo il nostro motto, noi diciamo: perché solo faticare?

Dove si pratica

In Italia l'attività è gestita dalla F.I.S.O., Federazione Italiana Sport Orientamento, che raggruppa anche l'orientamento di corsa e con la mountain bike. La Federazione è riconosciuta dal CONI come disciplina associata all'atletica leggera, ed è affiliata alla Federazione Internazionale (I.O.F.).

La Commissione Sci-Orientamento predispone ogni anno un calendario di manifestazioni che comprendono sia le gare vere e proprie, che i corsi di avviamento e le gare promozionali. Tra queste ultime è celebre quella che ormai da alcune edizioni si svolge il venerdì prima della Marcialonga, e che in passato ha visto, tra gli altri, campioni come Pauli Siitonen. Dallo scorso anno sono stati inoltre avviati dei Centri Federali, dove è possibile, in determinate giornate o contattando direttamente i responsabili, avere delle nozioni in materia di carta e bussola sulla neve. L'attività è maggiormente concentrata in Trentino, da dove l'orientamento ha mosso i primi passi agli inizi degli anni '70, ma viene svolta attività anche in Friuli Venezia Giulia (che ha ospitato i Campionati Italiani dello scorso inverno a Tarvisio), Lombardia e Veneto. Il numero dei praticanti si può stimare in circa 300 persone, ma sa esprimere incredibili potenzialità con la sua squadra nazionale che, come detto, annovera tra le sue fila il campione del mondo in carica, che milita nelle Fiamme Oro di Moena, il Gruppo Sportivo della Polizia di Stato che crede molto in questa disciplina. La suddivisione viene fatta per categorie di età, con maschi e femmine compresi tra gli aventi meno di 15 anni, tra 16 e 20, tra 21 e 34, suddivisi tra atleti Elite e atleti di secondo piano, tra 35 e 44 e oltre i 45 anni.